Hate speech e revenge porn: il lato oscuro e insidioso dei social network. Incontro con Cathy La Torre sulle dinamiche del web e sugli strumenti a difesa di chi subisce violenze on line.
Essere in rete significa essere esposti a diverse modalità di comunicazione che spesso possono sfociare in un linguaggio violento, che usa l’identità delle persone, la fisicità, per attaccarle. Le giovani generazioni e gli stessi genitori, non sono preparati all’uso che nel web ed in particolare nei social, può essere fatto di immagini personali e contenuti più o meno privati, da chi malintenzionatamente si presta ad attacchi violenti ed alla divulgazione di contenuti privati.
Ne parliamo con Cathy La Torre, – Avvocata, attivista per i diritti civili, cofondatrice della campagna “Odiare ti costa” e dello studio Legale Wild Side Human First, che ci porterà dentro il caso Telegram.
Telegram è un servizio di messaggistica istantanea, il più diffuso tra giovani e giovanissimi/e, e permette di essere usato in completo anonimato, senza fornire né dati personali né recapito telefonico.
Con oltre 43mila iscritti in due mesi, 21 canali tematici collegati e un volume di conversazioni che si aggira sui 30mila messaggi ogni giorno, Telegram si sta rivelando il più grande network italiano di revenge porn (una forma di vendetta virtuale pornografica) e di scambio di materiale pedopornografico.
Da circa un anno, l’Italia si è dotata di una legge per contrastare il fenomeno del revenge porn, uno strumento giuridico prezioso, che riconosce finalmente la necessità di tutelare le vittime di violenza su internet e che prevede una reclusione fino a 6 anni e multe da 5mila a 15mila euro.
Cathy La Torre ci guiderà ad un utilizzo più consapevole dei social e del web ed orienterà chi ha subito hate speech, diffamazione, cyberbullismo, revenge porn, minacce o offese alla propria persona su come è possibile farsi valere e denunciare.
L’incontro di martedì 30 giugno 2020, in diretta Facebook dalle 17.30 su @INEDUproject, fa parte delle azioni messe in campo dal progetto Erasmus + “IN-EDU – INclusive communities through Media literacy & Critical Thinking EDUcation” ed è organizzato da FORMA.Azione s.r.l. , che da anni lavora a livello nazionale ed europeo sul contrasto all’odio online, sulla promozione dell’alfabetizzazione mediatica e sullo sviluppo del pensiero critico, in collaborazione con l’Istituto Tecnico Economico Tecnologico “Aldo Capitini” di Perugia.
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Per ulteriori informazioni visita il sito del progetto IN-EDU www.in-eduproject.eu